LA MONTAGNA SQUALLIDA

La montagna mi piace per tanti motivi, un po’ per i motivi per cui piace a tutti: le salite, i precipizi, il vento gelido, eccetera, ma prima di tutto, molto abbondantemente prima, mi piace perché è l’unico posto dove riesco a sentirmi solo. Intendo l’unico posto a me accessibile. Sicuramente mi sentirei più solo su Titano, ma sfortunatamente lì non ci sono alberghi a mezza pensione. Con questo non voglio dire che sentirsi soli sia una sensazione piacevole, e infatti è una sensazione che mi piace non per la sua piacevolezza, ma perché è la verità: tutti sono soli e non hanno idea di dove sono, ma si sentono fra amici in un posto familiare, e se per caso capita di sentirsi soli, raro momento di lucidità, basta mettere un po’ di musica. A questo serve la musica nei locali pubblici: a non lasciare trapelare la verità dal silenzio fra una parola e l’altra.
Io vado in montagna per sentirmi solo, anche se non ci vado mai da solo. Preferisco sempre avere qualcuno con cui condividere la mia solitudine. “Solo” non semplicemente nel senso di “senza gente intorno”, per questo basta chiudersi nello sgabuzzino, ma nel senso di “capitato non so come su un pianeta sconosciuto”. È una sensazione che dura poco, un secondo o anche meno, ma a volte, quando a perdita d’occhio vedo solo pietra, ghiaccio e strani organismi verdi non deambulanti, di colpo mi rendo conto di essere solo su tutto il pianeta. Certo mi ricordo che da qualche parte nel sistema solare c’è un pianeta abitato da certi homo qualcosa qualcosa, ma di sicuro non può essere questo. Qui ci siamo solo io e questo papavero giallo. Peccato poi arrivare in cima e trovare la folla: quelli che ululano, quelli che telefonano, quelli che si rimpinzano, quelli che fanno pisciare il cane e quelli che guardano la nuca di quelli che guardano la nuca di quelli che guardano la nuca di quelli che guardano il panorama, ma nella direzione sbagliata.


Si dice che le Dolomiti siano le montagne più belle del mondo, ma non è vero. Primo perché l’altopiano del Colorado è più bello, secondo perché non sono montagne ma solo una squallida periferia di città fatta a forma di montagne. Almeno le Dolomiti molto affollate, che poi sono la maggior parte delle Dolomiti. La causa dello squallore delle Dolomiti non è che sono piene di gente, ma che sono piene di gente che vocia, sbraita, straparla, rumoreggia, sghignazza e in generale si comporta come se fosse in una squallida periferia di città. In pratica tutto quello che questa gente fa a Novoli o a Borgo Panigale lo fa anche in montagna, solo con un paio di bastoncini da trekking. Sulle Dolomiti tutto è accuratamente predisposto e organizzato perché chi ama le periferie possa trovarsi a proprio agio anche in montagna: alberghi kitsch, parcheggi ad alta quota, sentieri asfaltati, rifugi come mense aziendali e soprattutto tante, tantissime funivie. Ci sono quasi più tralicci che alberi e, contrariamente a quello che si pensa, tutto questo non serve a portare comodamente la gente in cima alle montagne, ma a rendere le montagne squallide come una periferia. Si dice che i Tirolesi, i Ladini e altri popoli più o meno immaginari tengano molto alle loro montagne, ma a giudicare da come le hanno ridotte direi che tengono molto di più al loro conto in banca.
Eppure, nonostante tutto ciò, persino sulle Dolomiti si può trovare qualche posto che assomigli a una montagna. Basta prendere una qualsiasi guida con le escursioni consigliate e evitarle tutte.